1.Visitare la città con una guida locale
2. Passeggiare nei vicoli della Medina e provare a destreggiarsi nell’arte della contrattazione
Tra i vicoli stretti della Medina sono sicura che vi perderete. Verrete rapiti dall’irrefrenabile voglia di acquistare artigianato locale, tappeti, the verde, olio di argan, pashmine, teiere, servizi da te e tanto altro. Vi sembrerà tutto indispensabile e finirete come noi 5, che alla fine abbiamo dovuto imbarcare un bagaglio in più perchè sforavamo con i kg!
L’aspetto più divertente di questo shopping sfrenato (che finalmente ci siamo godute senza bimbi) è stata l’arte della contrattazione!!
Avevo letto tanto su questo aspetto della cultura araba e anche la nostra Meriem ce l’aveva confermato: contrattare è la base per comprare in Marocco, a meno che non ci siano i prezzi esposti, sia chiaro. Ogni bancarella quindi espone la merce non segnalando i prezzi, contrattando, si può arrivare fino a pagare la metà del prezzo originale. Una delle poche regole non scritte sta nel fatto di non scendere più del 50% e soprattutto di farlo con lo spirito giusto! divertendosi si riescono a fare buoni acquisti e molte risate! Tra i nostri ricordi più simpatici, l’incontro con il ragazzo dove abbiamo acquistato le ciabattine e l’acquisto della mia teiera, dove il ragazzo in questione stava imparando l’italiano e ci ha fatto morire dal ridere.
3 – Assaggiare cibo tipico
A Marrakesh abbiamo mangiato molto bene e con poco. Un pranzo/cena non superava mai i 15 euro. Assolutamente di provare è Chez Lamine, in piazza Jamaa el Fna. Ristorante tipico, dove non solo i turisti vanno a gustare i suoi piatti a base di carne.
Prendete una spremuta di frutta fresca nelle bancarelle. Con un euro potete scegliere la frutta che volete e gustarla mentre passeggiate per la città: melograno, mango e tutta la frutta che volete, gustosissima!
Andate a cena una sera in piazza Jamaa el Fna, alle bancarelle. La sera, la piazza si trasforma e verrete inondati di profumi, odori e gusti vari dove troverete street food tipico e potrete mangiare nei vari chioschi fino a tardi. Assaggiate il tajine di pollo e prugne!
Non perdetevi l’immancabile the alla menta, che vi verrà offerto in quantità industriale almeno 3/4 volte al giorno e inizierete ad esserne dipendenti anche voi tanto da chiederlo al posto del caffè.
Uno dei momenti che più mi rimarranno nel cuore però è legato ad un pranzo a base di cous cous. Un pranzo cucinato con il cuore da persone che io non conoscevo affatto e che sapendo che mi sarebbe piaciuto assaggiarlo, si sono offerte di prepararlo. Un grazie di cuore va a loro, perchè ci hanno fatto sentire a casa, abbiamo passato un bel momento e abbiamo gustato un ottimo cous cous accompagnato secondo la tradizione da un bicchiere di Kefir (strano accostamento per noi ma direi ottimo!). Mi sono emozionata, davvero! Custodirò questo tra i miei ricordi più preziosi di questo viaggio.
4– Fare un tatuaggio all’hennè
Un’esperienza da provare. Affascinante e tipicamente femminile questa tradizione araba prevede di tatuarsi con la tintura naturale di hennè, solitamente estratte dalle foglie essiccate della pianta omonima. Le donne arabe si tatuano per cerimonie nuziali e per altre celebrazioni. In piazza Jemaa el-Fna troverete tante donne che fanno questi tatuaggi, ma fate attenzione poichè è importante utilizzare solo hennè naturale e non quello “nero” perchè potrebbe contenere tinture sintetiche che possono provocare irritazioni. Noi ci siamo tatuate al Henna Art Cafè. In pochi minuti abbiamo scelto il disegno che volevamo e, a mano, con una precisione assoluta è stato creato il tatuaggio. Una volta asciutto, viene passata una soluzione di limone e zucchero per fissare il colore.
Va lasciato poi in posa almeno 5/6 ore e poi va tolta la crosticina che si crea e rimane il disegno ormai in colore aranciato. Dura un paio di settimane, ma ricordate, se volete che prenda meglio il colore, tatuatevi sul dorso della mano e sui palmi!
5 – Provare l’esperienza dell’hammam (con le amiche poi è il massimo!!)
Che dire. Erano anni che non andavo a fare un hammam con relativo massaggio rilassante in piena tranquillità. Ci siamo fatte un regalo e ci siamo affidate ad un Hammam in pieno centro della Medina: ISIS spa Marrakesh.
Quello che mi ha colpito, come per il nostro Riad, è come appena entrati dal portone, lasciato alle spalle la confusione, il caos e il rumore tra i vicoli della Medina, si possa celare un’ oasi di pace e tranquillità in netto contrasto con ciò che c’è fuori. Lasciati i nostri vestiti e indossato costume e accappatoio e ciabattine ci siamo trovate all’interno dell’hammam vero e proprio. Diverso da come me lo immaginavo in realtà, una stanza piena di vapore, dove sono entrate con noi altre tre donne che ci hanno in poche parole lavato dalla testa ai piedi. Scrub corpo molto vigoroso!! si esce con una pelle liscissima! Finita questa prima parte ci siamo accomodate per fare un massaggio rilassante, che ci ha rigenerate e messe a nuovo. Lo consiglio assolutamente, prendetevi una pausa di un paio d’ore e provate anche voi questa esperienza e mi direte.
6- Visitare Jardin majorelle e museo YSL
Tappa imperdibile. I colori del giardino sono quasi un marchio per la città e vanno assolutamente visitati. Con il biglietto cumulativo potrete visitare il giardino bootanico, il museo berbero e la parte dedicata allo stilista Yves Saint Laurent.
Jacques Majorelle era un pittore francese, che si innamorò di Marrakesh e decise di stabilirsi nella Medina.Comprò un palmeto e lì vi costruì la sua abitazione in stile moresco e a piano terra creò il suo studio di pittura. Nel 1937 creò lui il blu Majorelle, il blu acceso con cui dipinse la villa e il giardino. Dopo la sua morte, lo stilista Yves Saint Laurent scoprì il giardino e ne rimase incantato, tanto da acquistare tutta la struttura e andarci a vivere con il proprio compagno. Le ceneri dello stilista sono poi state deposte in un memoriale all’interno del giardino.
In definitiva, per tutti quelli che hanno arricciato il naso quando ho detto loro che partivo per Marrakesh voglio dirvi che è una città sicura e tranquilla. Spesso ho sentito molti pregiudizi che non mi sono piaciuti, anche perchè non sopporto chi giudica prima di visitare il posto. Ho trovato una città pulita e un popolo molto molto accogliente. Sicuramente in alcuni punti molto caotica ma anche estremamente affascinante e dai colori accecanti. Me la immaginavo proprio così, colorata, allegra e caotica! A mio avviso tanto fa come ci approcciamo ai viaggi, essere aperti e empatici con chi incontri è tutto.
Se riuscite, cercate di vivere al meglio la vita della città mangiate in piazza ma anche nei posti meno turistici, potete pagare quasi ovunque in euro, ma per cambiare i soldi in moneta locale andate da CHEZ ALI, in piazza Jamaa el Fna, perchè non applica tassi. Quasi ovunque troverete chi capisce la lingua italiana quindi non abbiate remore, Marrakesh è una città affascinante e che ti rapisce con i suoi ritmi. Lasciatevi trasportare! Parlate con la gente del posto, assaggiate il cibo locale e mescolatevi alle persone nei vari souk che incontrate.
Un grazie di cuore va alle mie compagne di viaggio che l’hanno reso ancora più speciale. Ogni tanto staccare la spina e stare con gli amici serve, aiuta a ricaricare le pile e ci fa stare bene!
1 comment
[…] da film. Ad Ottobre, lo sapete, mi sono regalata un weekend lungo con le amiche di sempre, a Marrakesh. Beh, la meta già nascondeva uno dei miei desideri, iniziare a conoscere il Marocco, almeno in […]