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Paestum e la magia dei Templi

by Piedini in Viaggio

Paestum è uno di quei posti da rimanere estasiati, da ammirare in rispettoso silenzio da tanta emozione trasmette.

Sognavo questa visita da tempo e finalmente quest’estate “strana” mi ha regalato anche quest’esperienza. Ho portato i miei piccoli viaggiatori a scoprire un nuovo pezzetto di mondo, di quelli pieni di storia, come piace a me, di quelli che difficilmente (spero) vengano dimenticati.  Non che le bellezze ambientali non siano da meno eh, ma personalmente subisco molto il fascino del reperto storico, dell’oggetto ritrovato, delle civiltà passate. Mi immergo così tanto nella Storia che passeggio tra i reperti immaginando chi li avesse usati, chi desiderati, chi inseriti nelle tombe con così tanta cura e dedizione da esser arrivati fino a noi, ancora così pieni di significato e carichi di messaggi.

Paestum è un posto da non perdere, assolutamente.

ai piedi del Tempio di Hera

 

Il sito archeologico di Paestum

Sito Unesco, patrimonio dell’umanità, i templi di Paestum si trovano a Capaccio, in provincia di Salerno. I Greci, ne apprezzarono la posizione geografica proprio per la vicinanza al mare e vi fondarono intorno al 600 a.c. la città all’epoca chiamata Poseidonia. I tre templi greci, costruiti tra il VI e V sec a.C. sono insieme a quelli di Atene ed Agrigento gli edifici templari meglio conservati dall’età classica. La zona è circondata da una cinta muraria, che anche se non si preserva per tutta la sua altezza, è uno dei circuiti difensivi meglio conservati in Magna Grecia.

Paestum e i suoi templi furono abbandonati e lasciati a fitta vegetazione fin quando, con il Grand Tour, intorno al 18° secolo divenne meta di turismo colto e raffinato, per cui intellettuali e aristocratici la includevano come tappa obbligata. Dai primi del ‘900 attraverso gli scavi, vennero alla luce gran parte dei monumenti e utensili ritrovati. Nel 1952 venne poi inaugurato il Museo Nazionale, che racchiude tutte le scoperte del posto e soprattutto la celebre tomba del tuffatore, scoperta nel 1968.

 

Il museo

Noi abbiamo visitato il tutto nel pomeriggio. Abbiamo iniziato il percorso attraverso la visita al museo (per evitare un pò il caldo). Il museo non è enorme, ma contiene davvero molti reperti interessanti, vasi, statue e soprattutto tutti i reperti trovati, la statua di Zeus e le tombe ritrovate. La tomba del tuffatore è sicuramente la parte più celebre, collocata in una stanza apposita dove si può ammirare la bellezza di questi dipinti che ritraggono inequivocabilmente i personaggi in momenti conviviali in atteggiamento di festa, mentre sulla lastra che chiudeva la tomba viene invece raffigurato il tuffatore, il cui significato è ancora oggi al centro di discussione. Quasi tutti gli studiosi però concordano dal dare al tuffo un significato non letterale ma simbolico, il passaggio dalla vita terrena a quella dell’aldilà.

 

La statua che raffigura Zeus

parete della Tomba del Tuffatore

 

 

la lastra che raffigura il tuffatore

 

 

reperti

 

Il parco archeologico

La visita al Parco vi prenderà almeno un paio d’ore, passeggiando con calma. Purtroppo non è una visita guidata ma esistono la possibilità di ascoltare tutto tramite l’app sul cellulare.

Il passaggio è comodo anche per chi avesse passeggini, unica cosa è completamente al sole, quindi prevedete cappellino e soprattutto acqua. Non si può mangiare all’interno quindi fate fare uno spuntino ai bimbi prima di entrare altrimenti non vi godete la passeggiata. Non c’è un vero e proprio passaggio obbligato ma alcune frecce e cartelli vi guideranno nella visita.

Ammirerete da vicino il Tempio di Hera, tra i tre il più antico, imponente, chiamato la Basilica. Poi il Tempio di Poseidone, detto di Nettuno, in stile dorico, e per terzo il santuario dedicato ad Atena, leggermente più piccolo.

Passeggiare sulla Via Sacra, tra i Templi, l’anfiteatro e quel che resta della città è stato affascinante! I bimbi hanno fatto un sacco di domande, sulle colonne, sull’anfiteatro e sulle strade dell’epoca. Effettivamente dopo aver visto i templi in Egitto, hanno iniziato a chiedermi le differenze, soprattutto perchè i templi greci sono molto meno maestosi che quelli visti in Egitto (oltre che avere uno stile diverso ovviamente).

Anfiteatro

passeggiando su una strada storica

 

Buono a sapersi:

  • Fuori dal parco appena usciti, abbiamo premiato i nostri piccoli viaggiatori con un bel gelato mentre io mi immolavo alla ricerca della calamita da portare a casa. Ci sono negozietti di souvenirs e gelaterie.
  • Fate il biglietto “famiglia” (2 adulti + uno o più bambini e ragazzi fino a 25 anni): 20 euro. Il biglietto vale 3 giorni, nel caso fosse di passaggio, fate come noi e poi andate il giorno dopo, già muniti di biglietto.
  • I Templi sono visitabili con entrata fino ad un’ora prima del tramonto. Orario perfetto per foto super e per evitare il caldo estremo soprattutto in estate, ma potreste ovviamente trovare code.
  • a pochi km dal parco archeologico potete raggiungere il mare. Vi consiglio il lido “Cinzia”, ci siamo stati in giornata, pulito, ombrelloni e sdrai non ammassati uno con l’altro e soprattutto un mare adatto ai bimbi, con fondale degradante e poco fondo.

Mare a Paestum

 

 

 

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