Uno dei momenti più emozionanti durante il nostro viaggio a Zanzibar è stato sicuramente l’incontro con i bambini dell’asilo di Kidoti, nel Nord dell’isola. Tutto questo è stato possibile grazie alla Onlus “Cuori in Viaggio” che ci ha permesso di conoscere questi bimbi e farci passare una mattina piena di emozioni.
Prima di partire dall’Italia, con l’aiuto di colleghi e amici abbiamo fatto una piccola raccolta fondi per comprare del materiale scolastico da portare in regalo, volevamo infatti dare anche noi il nostro piccolo contributo. I soldi raccolti li abbiamo così usati per comprare in loco: penne, matite, gessetti, temperini, gomme da cancellare e matite colorate. Ma non solo, abbiamo portato biscotti e un kilo di riso a testa per le maestre.
L’asilo di Kidoti – le nostre emozioni
Il nostro ultimo giorno a Zanzibar abbiamo visitato l’asilo di Kidoti.
Per farlo abbiamo chiesto l’aiuto a Said, il nostro fiducioso Beach Boys che già ci aveva portato in giro in escursioni nella zona di Uroa, lui conosce il posto e l’associazione e quindi ci è stato di grande aiuto.
Lasciato il nostro albergo di prima mattina, il pulmino ci porta dritti a Kidoti. Per strada facciamo una piccola tappa in villaggio, vogliamo comprare i biscotti per la merenda dei bimbi e ancora qualche cosa per le maestre. Said ci consiglia di portare un kilo di riso a testa, e noi accettiamo volentieri. Durante il momento della spesa, in un piccolo negozietto in un villaggio a Uroa, il nostro pulmino fermo viene “assalito” da 5/6 bimbi in strada. Il più grande avrà avuto 6 anni, il più piccoletto, un bimbo paffutello e sorridente ne approfitta e si siede tra i nostri sedili, accanto a noi. Non vuole più scendere, dovrà prenderlo la mamma che divertita dalla scena lo porta via e lui fa capricci per non lasciarci. Sono davvero tutti uguali i bimbi, quando decidono una cosa è difficile fargli cambiare idea. I più grandi nel frattempo ci chiedono biscotti, ne approfittiamo per distribuirne un pò, li guardiamo giocare a prendersi, ridere e scherzare fra di loro. Qualcuno accarezza i capelli di Giovanni, biondino, e ride di gusto. Capelli lisci e biondi, chissà, forse è la prima volta che li vedono.
Arriviamo all’asilo mentre stanno giocando fuori in cortile. Tra la terra rossa c’è un grande cancello, si accalcano per venirci a salutare, Jambo! What is your name?? mille di queste frasi riecheggiano al nostro arrivo, tutti vogliono sapere come ci chiamiamo e ci dicono i loro nomi. Giochiamo un pò con loro, hanno due altelene e due scivoli in legno nel centro del cortile. Questo è quanto, altri si arrampicano su un albero e qualcuno gioca con un piccolo pallone a calcio. Poco dopo arriva l’ora della merenda, le maestre preparano in un angolino all’aperto e cucinano quello che loro chiamano “porridge”, latte miscelato a una farina, aromatizzato con cannella e cardamomo. Profumo davvero invitante! I bimbi in un attimo si dividono in due cerchi perfettamente in ordine, da una parte i maschietti e dall’altra le femminucce e aspettano la distribuzione delle tazze con la loro merenda.
Si entra in classe, lasciamo le nostre scarpe sull’uscio della porta. Loro sono tutti scalzi.
Said ci invita a distribuire ai bimbi i biscotti che abbiamo portato, i nostri bimbi ci aiutano. E’ davvero un bel momento. Io e Desi distribuiamo alle maestre un pacco di riso ciascuna, felici di portare aiuto concreto anche a loro. Mentre continuano a cantare e ballare in classe, Giovanni vuol giocare fuori e ci allontaniamo momentaneamente. Ne approfitto per guardare l’altra aula vuota e scoprire come, nella semplicità, le classi scolastiche sembrano tutte simili. L’alfabeto ai muri con le lettere e il disegno di una parola che le rappresenti, l’orologio, un cartello che indica le stagioni (che qui per ovvie ragioni sono diverse). Cammino scalza per quest’aula e penso a quanto la nostra scuola spesso sia piena di burocrazia e complicazioni, mentre qui, anche per contare utilizzano la natura ed è tutto più semplice.
I bimbi tornano tutti fuori a giocare, io ne approfitto per parlare un pò con Tatiana (una delle socie dell’associazione che ho potuto conoscere di persona). A lei lascio le nostre due borsate di penne e materiale scolastico che abbiamo portato, Ashante sana è quello che mi dice, (grazie mille!) mi ringrazia e mi dice che lo distruibuiranno man mano che ne avranno bisogno, in modo da non sprecarlo. Qui è tutto prezioso. Questo si impara venendo in Africa. L’importanza di una penna, l’importanza di fogli colorati e di matite, cosa a cui noi spesso non pensiamo.
Cuori in Viaggio – Onlus
Patrizia di Flumeri, presidente di Cuori in Viaggio, è stata una delle persone che più mi ha aiutato nello stilare un itinerario fattibile in Zanzibar. Ci siamo conosciute come spesso accade, per caso su facebook, sul suo gruppo “Zanzibar nel Cuore“. Patrizia conosce molto bene Zanzibar e ha potuto darmi un sacco di informazioni per organizzare al meglio i nostri giorni su quest’isola. Oltre a questo si occupa attivamente della gestione di questi bimbi e per questo voglio farvi conoscere meglio tutto ciò che fanno intervistando direttamente lei.
Come hai conosciuto la realtà di Kidoti? Non è propriamente un posto turistico, come ci sei arrivata?
Com’è nata l’Associazione e come aiutate i bambini dell’asilo?
Parlaci della realtà di questi bimbi, di cosa hanno bisogno esattamente?
Quali sono i progetti attivi in questo momento?
Per finire, noi siamo stati da voi e abbiamo visitato la Nursery. Abbiamo portato, sotto tua indicazione, materiale scolastico per aiutare le maestre nel loro lavoro. Per chi ci legge e volesse dare il proprio contributo, cosa può fare?
7 comments
Che bellissima esperienza. Un momento che sicuramente non scorderete in nessun modo. Sono i momenti dei viaggi che mi piacciono di più, quelli a contatto con la vita reale di chi abita il posto. Uno dei motivi per cui non amo andare in un posto per pochi giorni, ma restarci e viverci dentro. Mi hai dato anche una bella idea per il prossimo Natale. Grazie mille.
grazie Sofia! in effetti è stato indimenticabile!!
Che esperienza meravigliosa che avete fatto. Questa cosa va proprio al di là del semplice viaggiare, vedere una bella spiaggia o fare Trekking. Qui si parla di rapporti umani e quelli ti rimangono nel cuore per sempre
davvero Chiara… forse nasce proprio da qui il mio Mal d’Africa…
Una bellissima esperienza per te e per i tuoi bambini, un’occasione per scoprire un mondo diverso dal nostro e riflettere.
Ho seguito ogni momento di questo viaggio. Sui social ma anche in privato e anche con quel minuscolo contributo per i regali da portare all´asilo. Insomma un pochino pochino ho vissuto Zanzibar anche io. E sono felice di averlo fatto con gli occhi di chi vede tante situazioni come le vedo. Grazie Ste! Ti voglio bene amica mia e non vedo l´ora di averti qui! A presto
Giordana ❤ felice di averti fatto vivere un po’ di Zanzibar.. ci devi andare!