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Il Ponte del Diavolo di Lanzo Torinese e la sua leggenda

by Piedini in Viaggio

Il Ponte del Diavolo (uno dei tanti così chiamati in Italia) è il simbolo di Lanzo Torinese e della stessa valle.  Fu costruito a fine 1300 e per contribuirne alla spesa, di 1400 fiorini, la popolazione del posto decise di autotassarsi mettendo un dazio sul vino che durò dieci anni. Il ponte allora era molto importante, fungeva come collegamento tra Lanzo e le sue Valli con Torino, superando il fiume permettendo di evitare il controllo di altri paesini limitrofi.

Nel 1564 Il Consiglio di Credenza di Lanzo, durante la diffusione della peste ordinò che venisse costruita una porta sul ponte per evitare che alcuni forestieri si intrufolassero senza controlli per cercare di tenere sotto controllo il contagio, proprio al fine di chiudere l’accesso alle valli vennero poste delle guardie lungo i confini del territorio. Della porta possiamo vedere quello che è rimasto, ovvero l’arco che trovate proprio a metà del ponte. A settembre di quello stesso anno venne inoltre introdotta la “bolletta del luogo di provenienza” contrassegnata dal sigillo di Lanzo, chiunque ne fosse sprovvisto, non poteva oltrepassare il ponte.

Il ponte del Ròch (il suo nome originario) ha un alto valore storico e architettonico. Presenta una gittata di quasi 37 metri a schiena d’asino, largo 2.27 e alto 15 metri, motivo di orgoglio e ammirazione, costruito da un solo arco gotico.

La vecchia porta che sorgeva sul ponte

 

La leggenda del Ponte

La fantasia popolare ha inventato parecchie leggende intorno alla costruzione di questo Ponte tanto da attribuirla al Diavolo dopo che per ben due volte ne era stato costruito uno ed era sempre crollato. La più nota racconta infatti che venne costruito proprio dal Diavolo che, in cambio però, chiese l’anima del primo che passasse sul ponte.

La popolazione decise di far passare un cagnolino per ingannarlo ma il diavolo, una volta scoperto l’inganno, in un momento d’ira avrebbe sbattuto violentemente le sue zampe sulle rocce formando le caratteristiche “Marmitte dei Giganti“.

Le marmitte dei giganti sono profonde depressioni (buche) a forma di pozzo nelle rocce, che nascono proprio dall’erosione fluviale in ere preistoriche: in pratica le acque dei ghiacciai formano dei mulini che con la loro pressione scavano le rocce nel punto di collisione.

Oltre a questo, sempre la fantasia degli abitanti vuole che, proprio ai piedi della Cappella di San Rocco, si riesca a vedere l’impronta lasciata da uno zoccolo del Diavolo. Ricordo che da bambina la cercavo sempre con curiosità ogni volta che ci passavo accanto. Stessa cosa è accaduta qualche giorno fa quando ho raccontato tutta questa leggenda ai miei bimbi!

L impronta dello zoccolo impressa sulla pietra

Cosa fare al Ponte del Diavolo con i bambini

Al ponte del Diavolo potrete fare delle passeggiate costeggiando il fiume, seguendo il sentiero, oppure potete attraversare il ponte e scendere come abbiamo fatto noi per rilassarvi un pò e prendere il sole mettendo i piedi al fresco. L’acqua anche in agosto è davvero fresca anche se c’è qualche temerario che ho visto fare il bagno!

Il sentiero per arrivare fino al fiume è semplice e fattibile anche con un passeggino, anche se ci sono poi dei gradini ma nulla di non accessibile. Potete portarvi un telo, la merenda e qualche giochino per i vostri bambini e vedrete che passeranno tutto il pomeriggio a giocare tranquilli con i piedi nell’acqua.

Per arrivare al Ponte del Diavolo dovete seguire la strada provinciale, da Torino in direzione Lanzo e poco prima della galleria svoltare a destra dove trovate le indicazioni e subito sulla sinistra il parcheggio del parco. E’ piccolino ma gratuito.

Relax al sole

Piedini al fresco!

 

 

 

 

 

Se siete in zona, potete anche fare un salto a Cafasse per vedere la prima panchina gigante nel torinese!

 

 

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